
Librerie di design: ecco la mia top 5!
1 - La Libreria Veliero che trasforma il salotto in un vascello

Libreria Veliero di Franco Albini per Cassina © Cassina.
Senza dubbio è lei la mia preferita: la libreria Veliero immaginata da Franco Albini per Cassina. Un oggetto che subito catalizza l'attenzione e trasforma inevitabilmente il salotto o lo studio, rendendovi capitani del vostro vascello. Albini inventa una nuova forma, inedita e giocosa, ma specialmente reinventa il concetto di equilibrio: Veliero è infatti una libreria flessibile e bifacciale con montanti in legno massello. La versatilità dell'oggetto di arredo è tale che può fungere anche da elemento divisorio tra due ambienti, magari posto al centro dell'ambiente, con funzione simile a una sorta di finestra attrezzata, oltre all'evidente ruolo di stimolatore di fantasia e custode delle vostre prossime avventure di carta. Questa libreria assolutamente unica nel suo genere, fu ideata e prodotta per la prima volta come pezzo unico nel 1940, per arredare il soggiorno della casa milanese di Albini in via De Togni. Vale la pena ripercorrere brevemente la carriera e la produzione del suo creatore, Franco Albini, che fu tra i principali protagonisti del pensiero razionalista. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano conseguita nel 1929, Albini collabora con lo studio di Ponti e Lancia. Prosegue la sua formazione lavorando a stretto contatto con la redazione della rivista Casabella e nel 1931 apre il primo studio professionale a Milano. In questa fase della sua carriera, si occupa prevalentemente di edilizia popolare, in linea con le opportunità offerte dalla ricostruzione. Compierà anche dei viaggi di formazione in Europa, grazie ai quali avrà l'opportunità di conoscere protagonisti internazionali del mondo dell'architettura, come Le Corbusier e Ludwig Mies van der Rohe. Negli anni ’40 inizia la fortunata collaborazione con Cassina, per cui disegna alcune sedute che riflettono le caratteristiche fondanti della sua poetica. Negli anni successivi continua a progettare oggetti di arredo, con altre aziende del settore, come Poggi. La produzione di Albini si articola principalmente tra Milano e Genova: nel capoluogo lombardo progetta la sistemazione delle stazioni della linea1 della Metropolitana (1962-1963) in collaborazione con il grafico Bob Noorda, mentre è autore nella città ligure di numerosi interventi urbanistici ed edilizi tra cui quelli dei Musei di Palazzo Bianco (1949-1951), Palazzo Rosso (1952-1962) e del Tesoro di San Lorenzo (1952-1956). In ragione dell'attività culturale svolta, Albini fu investito di diversi titoli; tra gli altri, fu nominato membro dell'INU, del CIAM, dell'Accademia Ligustica di Genova, del MOMA di New York, dell'ADI, Accademico di San Luca, membro della Fondazione Pagano e della Royal Society of Arts di Londra. Nell'arco della sua carriera inoltre, Albini ricevette anche numerosi riconoscimenti come il Premio La Rinascente - Compasso d'Oro per la progettazione della Sedia Luisa (1955), la Medaglia di Bronzo della Parson School di New York per il contributo dato all'Industrial Design (1956), il Premio Olivetti per l'Architettura (1957), Il Gran premio nazionale La Rinascente - Compasso d'Oro (1958), il Premio La Rinascente - Compasso d'Oro per l'allestimento della Linea 1 della Metropolitana Milanese (1964) ed il titolo di Royal Designer for Industry conferito dalla Royal Society of Arts di Londra (1971). Una carriera e una produzione vasta e sterminata, che ha riguardato l'arredo di interni, opere di industrial design, fino a coinvolgere, come detto, allestimenti museali importanti. I progetti di Albini, sia di design che di architettura, sono sempre caratterizzati da forte coerenza logica e massima purezza espressiva.
2 - Booken: il pianoforte di carta

La libreria Booken di Raw Edges.
Il duo britannico di designers Raw Edges, fondato nel 2007 da Yael Mer e Shay Alkalay, i cui progetti sono presenti nelle collezioni permanenti di importanti musei internazionali come il MoMA di New York, il Vitra Design Museum e l'Art Institute of Chicago, ha interpretato in chiave davvero originale il concetto di libreria, dando forma a una piccola e leggera libreria freestanding contemporaneamente tavolino e piano d’appoggio. La sua essenza è nella cornice supportata dalle gambe dal profilo geometrico. Ad essa si appoggiano richiamando quasi dei segnalibri le diverse aste di legno, parti in movimento a cui sono appesi i libri. La libreria si trasforma quindi da elemento verticale a elemento orizzontale. Questa forma inedita fa sì che da lontano possa addirittura sembrare un pianoforte, in attesa di qualcuno che ne suoni i tasti. I designers hanno chiaramente messo al centro del progetto il libro, come oggetto che, non è solo elemento da sostenere, ma qui diventa allo stesso tempo struttura e materiale.
3 - Bookworm: il bruco di libri di Kartell

La libreria Bookworm di Ron Arad per Kartell.
Tra le più belle librerie di design non posso non includere la Bookworm, progettata nel 1993 da Ron Arad per Kartell. Si tratta di una libreria a parete a forma di verme, come tradisce il nome, che può essere sfoggiata nel salone o nello studio, anche priva di libri, a differenza di altre librerie che senza i nostri protagonisti perderebbero carattere. Qui la vera protagonista è la struttura stessa, che assume carattere fortemente scultoreo. Ideata in origine in metallo, Bookworm è stata realizzata in tecnopolimero, in accordo con la nota azienda di arredo. Il concetto che rende la libreria di Arad così rivoluzionaria e iconica è il rifiuto delle tradizionali forme ortogonali in favore di una forma anomala, giocosa e sinuosa. Disponibile in tre diverse lunghezze, la libreria è in grado di sopportare circa 10 kg di carico e può essere modellata a piacere, stimolando la creatività e assumendo la forma che più piace.
4 - La Torre di Libri che omaggia la storia

La libreria Original Ptolomeo di Bruno Rainaldi per Opinion Ciatti. © Opinion Ciatti
Già dal nome l'Original Ptolomeo si propone come una libreria innovativa e contemporanea, ma allo stesso tempo connessa alla storia e alla tradizione. Se nella forma dichiara immediatamente il suo intento di rottura con il classico, il nome sottende invece un chiaro omaggio al sapere, ai ibri e a colui che per primo la storia ricordi se ne prese cura: Tolomeo I Sotere, fondatore nel III sec. a.C. della Biblioteca Reale di Alessandria d'Egitto. Si tratta di un mobile self standing senza dubbio essenziale, che ha goduto di un successo immediato e ancora oggi, indiscusso. Il contenitore nasconde la sua forma per privilegiare il contenuto: anche in questo caso, come per la libreria Booken, protagonisti sono i libri. Questa libreria si presenta come una colonna in acciaio a cui sono unite delle sottili mensole, sempre in acciaio, che scompaiono mano a mano che la colonna si riempie di libri, con il risultato che quando è colma la libreria diventa praticamente del tutto impercettibile e sembra quasi che i libri posizionati su di essa si sorreggano da soli. Il papà di questa creazione straordinaria è il designer Bruno Rainaldi, che l'ha pensata per Opinion Ciatti di Firenze e che grazie a questa realizzazione ottenne l'importante riconoscimento del Compasso d’Oro 2004. Premio senza dubbio meritatissimo: Rainaldi infatti saputo tradurre con maestria e sapienza in elemento di arredo e oggetto di design un concetto senza tempo, la pila di libri. Una libreria essenziale, ma rivoluzionare che si è imposta come icona contemporanea. L'Original Ptolomeo si propone anche come armoniosa opera d'arte, con tanto di autografo sulla base con la firma del designer. Disponibile in tre diverse altezze, la libreria poggia su una solida base che può essere in acciaio inox o in metallo laccato coordinato con la struttura e ne garantisce piena stabilità. Esile, slanciata e minimale, a determinarne il successo è stato certamente anche il pregio di occupare uno spazio contenuto e di poter adattarsi facilmente a tutti i contesti d'arredo, dai più tradizionali a quelli più contemporanei, grazie alle sue diverse finiture. Al Salone del Mobile 2024, per celebrare i vent'anni dal Compasso d'Oro, è stata presentata una Limited Edition che ripropone fedelmente il progetto originale di Rainaldi. Colonna e mensole sono infatti tornate a essere realizzate in quella lamiera nera ferrovia che rende ogni pezzo sostanzialmente unico. Il processo di lavorazione del metallo che prevede il raggiungimento di elevato calore a cui segue un rapido raffreddamento fa infatti sorgere sulla superficie delle particolarissime fotocromie blu e viola sempre diverse, che conferiscono al materiale una patina industriale e grezza. Realizzata in 100 pezzi, la Limited Edition è impreziosita anche da una targa celebrativa numerata applicata sulla struttura.
5 - L'albero di Frau

La libreria Albero di per Poltrona Frau. © Poltrona Frau
L'ultima libreria di design che voglio segnalarvi tra le mie preferite è un albero di nome e di fatto: potrebbe essere definita come un cielo-terra di legno. Disegnata da Gianfranco Frattini per Poltrona Frau, la libreria Albero è caratterizzata da una struttura in legno massello di Noce Canaletto. Un mobile che è il risultato di un complesso lavoro di ebanisteria e composta da due piloni dentati, con speciale incastro a cremagliera e quattro montanti verticali con una foratura regolare che consente il montaggio delle dodici mensole. Queste ultime sono in fibra di legno a media densità impiallacciato in essenza. I puntali, a soffitto e a terra, sono montati alle estremità dei piloni dentati. Il puntale superiore è inserito all’interno di un “bicchiere” ancorato al soffitto. L'effetto è quello di un vero e proprio albero che si innalza fiero nel salotto o nello studio e consente un'immersione, almeno immaginaria, nella natura e nel verde, anche nelle più grigie giornate lavorative.
In copertina: Libreria Veliero di Franco Albini per Cassina © Cassina. Dettaglio.
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