
10 musei al mondo dove scoprire il meglio del design
Milano: capitale internazionale del design
La città di Milano ha conquistato il titolo di capitale del design mondiale grazie a un mix unico di tradizione manifatturiera, cultura del progetto e visione internazionale. Cercando di ricostruire storicamente come si sia raggiunto tale primato, parrebbe che la svolta si sia raggiunta nel 1961, con la nascita del Salone del Mobile: fiera di settore nata per promuovere l’arredamento italiano e diventata in pochi anni leader mondiale. Oggi, il Salone attira oltre 370.000 visitatori da più di 180 Paesi, con oltre 2.000 espositori ogni anno. Attorno all’evento, la Milano Design Week trasforma l’intera città in un palcoscenico creativo, con più di 1.000 eventi diffusi tra installazioni, mostre e performance.
Già negli anni ’30 Milano era già il centro del Razionalismo italiano, con architetti come Giuseppe Terragni e designer come Gio Ponti, fondatore nel 1928 della rivista Domus, ancora oggi punto di riferimento internazionale nel settore design e architettura. Negli anni ’50 e ’60, il boom economico porta alla nascita di aziende che faranno scuola nel mondo, come Cassina, Kartell, Artemide e Olivetti (con sede a Ivrea ma stretti legami con la scena milanese), contribuendo a definire il cosiddetto “design italiano”, sinonimo di funzionalità, bellezza e sperimentazione. Oggi Milano ospita oltre 5.000 studi di design, 4 importanti scuole di formazione (tra cui il Politecnico, la NABA, lo IED e la Domus Academy), e continua a generare un indotto economico rilevante: secondo i dati del Comune di Milano, il comparto design contribuisce per oltre 5 miliardi di euro all’economia cittadina ogni anno. In sintesi, Milano è da tempo capitale del design perché è il luogo dove il progetto si trasforma in cultura, industria e visione globale. Non è solo una moda: è un ecosistema che si rigenera da più di 70 anni.
1 - Il meglio del design italiano alla Triennale di Milano

Veduta del Triennale Museum di Milano.
Il Triennale Design Museum è stato fondato nel 2007 all’interno di Triennale Milano, cuore pulsante della città meneghina con un palinsesto ricchissimo tra mostre, performance, proiezioni, conferenze, e il radio show di Raheem. L’edificio, situato nel Palazzo dell’Arte nel Parco Sempione, è un esempio di architettura razionalista firmato da Giovanni Muzio nel 1933 e la collezione permanente include oltre 1.600 oggetti iconici del design italiano. Il museo nasce con lo scopo di esporre il design italiano, non solo da un punto di vista tecnico, progettuale ed estetico ma anche analizzando il contesto storico e sociale. Insieme ai prodotti vengono presentate anche le persone, le aziende e i valori che hanno fatto grande l'Italian style nel mondo. Le installazioni sono sempre associate a messaggi dei progettisti e informazioni su essi o sulla storia dell'azienda che spesso ha influenzato un'intera area geografica attorno a sé.
2- Adi Design Museum Compasso d'Oro di Milano

Panoramica degli spazi espositivi dell'Adi Design Museum di Milano.
Piuttosto recente è l'altra importante istituzione museale dedicata al design di Milano. L'ADI Design Museum è stato inaugurato infatti maggio del 2021: un progetto di riqualificazione e recupero di un edificio storico degli anni ’30, utilizzato sia come deposito di tram sia come impianto di distribuzione di energia elettrica. Un'operazione di valorizzazione di una struttura dalla superficie totale di 5.135 metri quadrati, ripensata come spazio in stretta continuità con il tessuto urbanistico di Milano. L'architettura infatti, grazie alla sua riconoscibile ed elegante Galleria vetrata, asse portante del museo, pone in dialogo due strade urbane cruciali, attraverso un percorso che si impone come vera e propria nuova via del design.
Il Museo è dedicato alla collezione del Compasso d’Oro: si tratta dunque di una realtà espositiva dinamica, ideata per raccontare la storia del design italiano nei suoi più importanti risvolti industriali, economici, culturali e sociali. Il Premio Compasso d'Oro, curato dall’ADI (Associazione Design Industriale, fondata proprio nel capoluogo meneghino nel 1956) è il più antico e istituzionale riconoscimento nell’ambito del design a livello mondiale, che ha lo scopo di mettere in evidenza le qualità dei prodotti Made in Italy ma soprattutto di riconoscere il processo valoriale che il design imprime al mondo della produzione e alla società in modo trasversale. Nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti, e inizialmente patrocinato dai magazzini La Rinascente, la sua immagine è stata pensata e disegnata da Albe Steiner su ispirazione del compasso di Adalbert Goeringer e della sezione aurea, mentre il premio vero e proprio è stato poi progettato dagli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli. Da principio attribuito a una ristretta rosa di settori merceologici (abbigliamento, arredamento, cancelleria, casalinghi, giocattoli, packaging, sport), a partire dal 1958 il Premio Compasso d’Oro è stato esteso a tutti i beni di consumo, compresi i mezzi di trasporto e i prodotti tecnologici.
L'assegnazione del Premio avviene con cadenza biennale, su decisione di una giuria internazionale, diversa in ogni edizione, ma sempre composta da membri scelti tra qualificati esperti di design e del mondo della cultura in generale. I criteri sono oggettivi e scientifici: le prestazioni del bene, la riduzione dell’impatto sull’ambiente, l’uso delle nuove tecnologie e dei materiali, la coerenza formale. Il Museo, propone un percorso storico, attraverso una mostra permanente realizzata con la partecipazione dei più affermati grafici italiani, insieme a una selezione attenta della giovane generazione. Ciascun protagonista invitato ha elaborato, interpretato e tradotto un Compasso d’Oro alla Carriera, in assoluta libertà d’espressione, generando un’operazione corale ed eterogenea composta da disegni, illustrazioni, collages o manifesti tipografici, che costituisce una fotografia dello stato dell'arte della grafica contemporanea. Attraverso questa esposizione, ADI conferma il suo ruolo istituzionale e comunitario di memoria attiva per la difesa e la conoscenza del patrimonio del Disegno Industriale italiano, diventando luogo d’incontro e dialogo tra la contemporaneità e i suoi maestri. L'innovazione importante di questo spazio è l'aver applicato un sistema di semplificazione degli accessi. Si tratta del primo in Italia, a non avere una biglietteria fisica. I visitatori potranno utilizzare un’app, il sito web oppure i POS presenti in loco, con l’aiuto di mediatori culturali.
3 - Il design internazionale al Victorian and Albert Museum di Londra

La sezione del Victorian and Albert Museum dedicata al design ospita la mostra permanente "Design 1900-Now".
Il Victorian and Albert Museum di Londra è senza ombra di dubbio tra i musei più interessanti del mondo, grazie alla sua eterogenea e complessa collezione che spazia dall'arte medievale e rinascimentale italiana ed europea alle arti orientali, per abbracciare anche l'alta moda e il design. La sezione dedicata al design, dal titolo "Design 1900 - Now" presenta 250 oggetti delle collezioni di arte e design del XX e XXI secolo, esposti in due gallerie. La collezione, varia e spesso sorprendente, ci invita a esplorare e interrogare ogni elemento del mondo del design, da quello familiare e quotidiano, come il primo iPhone Apple degli anni 2000 e i primi Tupperware degli anni '60, a quello politico e impegnativo, come una serie di manifesti Benetton dei primi anni '90 e un paio di scarpe da ginnastica Adidas realizzate con reti da pesca illegali recuperate nel 2015. Tra i pezzi forti, un sistema di segnaletica stradale britannico progettato da Margaret Calvert e Jock Kinneir negli anni '60, il divano Mae West Lips di Salvador Dalì degli anni '30, un armadietto per fumatori di Charles Rennie Mackintosh del 1916 e il libro “autobiografico” di Kim Kardashian del 2015, “Selfish”, che contiene circa 300 selfie.
4 - Design Museum di Gent

Veduta di uno degli spazi espositivi del Design Museum di Gent, di prossima riapertura.
Tra i musei più interessanti dedicati al design, c'è il Design Museum di Gent, attualmente chiuso al pubblico, ma che il 3 ottobre 2026, tornerà visitabile in una nuova veste. La riapertura prevederà una nuova ala tanto attesa, il DING. Questo spazio consentirà l'organizzazione di conferenze, workshop ed eventi. Includerà anche una caffetteria, un giardino interno, una terrazza, una nuova reception e un negozio, il tutto accessibile, privo di barriere architettoniche e frutto di un'architettura green particolarmente attenta alle sfide della società contemporanea, e del futuro. Durante l'edificazione di questa nuova ala sono stati costruiti anche cinque nidi artificiali per i rondoni sulla facciata. Il rinnovamento architettonico è accompagnato a nuova presentazione delle collezioni, di pari passo con un nuovo sito web. I pezzi forte del museo resteranno comunque invariati: il primato di rilevanza spetta certamente alla collezione dedicata all'Art Noveau belga, con pezzi dei suoi principali protagonisti: Henry van de Velde, Paul Hankar, Gustave Serrurier-Bovy, Victor Horta, Georges Hobé e Philippe Wolfers. Il museo di Gent si caratterizza inoltre per la collezione di vetri di Antonio Alonso (1936-2011) prima come diplomatico spagnolo e poi come alto funzionario dell'Unione Europea. Appassionato di cristalli e oggetti in vetro, per decenni frequentò aste, negozi di antiquariato e mercatini delle pulci. Una collezione molto diversificata, sia per forme che per tecniche, e copre un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino al 1990 circa, che comprende anche gioielli dell'Art Nouveau francese.
5 - Design Museum in Danimarca

Veduta d'insieme di uno degli ambienti del Museo del Design di Copenaghen: spicca in vetta la celebre Phanton chair.
Il Designmuseum Danmark, situato nel cuore di Copenaghen, è uno dei più importanti musei di design del mondo e una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte applicata, del design industriale e dell’architettura scandinava. Fondato nel 1890 come "Museo delle Arti Decorative" (Kunstindustrimuseet), il museo nacque dall’ispirazione del Victoria and Albert Museum di Londra, con l’intento di educare e ispirare artigiani, designer e il pubblico in generale, promuovendo una cultura estetica raffinata e funzionale. Dal 1926 il museo ha sede nell’ex ospedale reale Frederiks Hospital, un elegante edificio in stile rococò del XVIII secolo progettato da Nicolai Eigtved. Dopo un importante restauro, il museo è stato riaperto al pubblico nel 2022 con allestimenti moderni e interattivi che offrono una nuova visione sul patrimonio del design danese e internazionale. Tra i pezzi più iconici proposti in collezione troviamo la Sedia a Formichiere (Ant Chair) e la Serie 7 di Arne Jacobsen, esempi di design funzionale ed elegante che hanno rivoluzionato l’arredamento moderno. Non mancano nemmeno le celebri sedie in legno curvato di Hans J. Wegner, come la Wishbone Chair, diventata simbolo del design organico danese e le avveniristiche lampade di Poul Henningsen, come la PH5, che combinano estetica e funzionalità con una ricerca sulla luce e l’atmosfera. Oltre ai mobili, il museo espone tessuti, ceramiche, vetri, manifesti grafici, oggetti di moda e prodotti industriali che mostrano l’evoluzione dell’estetica e della funzione nel design. Il museo è inoltre caratterizzato dalla presenza di ricerca, formazione e dibattito. Ospita mostre temporanee su temi attuali come la sostenibilità, la tecnologia e l’etica nel design. Il suo ricco archivio e biblioteca sono risorse fondamentali per studiosi e designer.
6 - La collezione di design del MoMA di New York

Panoramica di uno degli spazi del MoMA di New York, dedicati alla collezione di design.
In questo tour ideale attraverso i principali musei del mondo dedicati al design non poteva mancare il museo in cui nacque il primo dipartimento al mondo dedicato all'architettura e al design, ormai nel lontano 1932. Fin dall'inizio, la collezione del MoMa si è basata sul riconoscimento che l'architettura e il design sono arti alleate e interdipendenti, per cui la sintesi è stata una premessa fondamentale della collezione. Con 28.000 opere che spaziano da oggetti di design di grandi dimensioni a opere su carta e modelli architettonici, la variegata collezione di Architettura e Design del Museo ripercorre le figure e i movimenti più importanti dalla metà del XIX secolo a oggi.
Partendo dall'ideologia riformatrice del movimento Arts and Crafts, la collezione copre i principali movimenti del XX secolo e le tematiche contemporanee. La collezione di architettura documenta gli edifici attraverso modelli, disegni e fotografie e comprende l'Archivio Mies van der Rohe. La collezione di design comprende migliaia di oggetti, dagli elettrodomestici, ai mobili, alle stoviglie, agli utensili, ai tessuti, alle auto sportive e persino un elicottero. La collezione di design grafico comprende esempi notevoli di tipografia, manifesti e altre combinazioni di testo e immagine.
7 - Red Dot Design Museum a Singapore

L'architettura avveniristica della sede orientale del Red DotDesign Museum, a Singapore.
Il nostro tour ideale prosegue facendoci viaggiare fino al lontano Oriente. Il Red Dot Design Museum di Singapore è una delle destinazioni più importanti in Asia per chi è interessato al design industriale e all’innovazione. Inaugurato nel 2005, il museo nasce come estensione del prestigioso Red Dot Design Award, uno dei più autorevoli premi internazionali nel campo del design. Il museo è dedicato esclusivamente ai prodotti che hanno ricevuto questo riconoscimento, trasformandosi in una vetrina globale dell’eccellenza progettuale. L’organizzazione Red Dot ha le sue origini in Germania: nel 1955 nasce la “Ständige Schau Formschöner Industrieerzeugnisse”, evoluta poi nel moderno Red Dot Design Museum a Essen.
Nel 2005, Singapore diventa sede del secondo museo Red Dot al mondo (e primo in Asia) con l’apertura ufficiale della Red Dot Traffic Building al 28 Maxwell Road. Da quel giorno il museo ospita anche il Red Dot Award: Design Concept, il premio internazionale per concept di design. Il 17 novembre 2005 si tiene l’inaugurazione ufficiale del museo con annuncio del nuovo concorso Design Concept. Dopo una presenza di 12 anni con circa 645.800 visitatori e oltre 688 eventi, il museo chiude la sede al Maxwell Road ad aprile 2017.
Nel quarto trimestre del 2017 viene inaugurata la nuova sede al Marina Bay City Gallery, 11 Marina Boulevard: un edificio in vetro progettato originariamente da Cox Architects e rinnovato da MAKK Architects per ospitare il museo su due livelli. L’apertura ufficiale al pubblico nella nuova sede avviene il 19 ottobre 2017. ll museo espone oltre 500 opere premiate dal Red Dot Design Award nelle categorie Product Design, Communication Design, e Design. Variano per settore: tecnologia, arredamento, elettrodomestici, mobilità, strumenti medici, moda, e grafica. Tutti i pezzi selezionati hanno superato criteri severi di innovazione, funzionalità, estetica e sostenibilità.
8 - Vitra Design Museum

Gae Aulenti, tavolo con ruote per FontanaArte, 1980, Vitra Design Museum. © Vitra Design Museum
Il Vitra Design Museum di Weil am Rhein (Germania), è facilmente raggiungibile anche dalla Svizzera, trovandosi vicino Basilea si trova in un edificio progettato dall'architetto canadese Frank Gehry ed è uno dei più importanti musei di architettura e disegno industriale del mondo. Il museo ospita mostre temporanee e manifestazioni sull'architettura, sul design e sulla progettazione di mobili. Dal 1989 il produttore svizzero di mobili Vitra ha trasformato la propria area aziendale di Weil am Rhein in un vero e proprio parco architettonico dove si possono ammirare esempi delle opere di Frank Gehry, Zaha Hadid, Nicholas Grimshaw, Álvaro Siza e Tadao Andō. Vitra Design Museum sarebbe impensabile senza la sua vasta collezione di oggetti di design. Essi costituiscono la base di molte mostre, pubblicazioni e progetti di ricerca. La collezione si concentra sul design dell'arredamento industriale e dell'illuminazione: in questi settori, il patrimonio unico del museo è di importanza internazionale. A questi si aggiungono gruppi di oggetti più piccoli, tra cui posate, elettronica di consumo e modelli architettonici. Il Vitra Design Museum conserva anche la collezione dell'Eames Office e le proprietà di importanti designer come Alexander Girard, Anton Lorenz, George Nelson e Verner Panton. La conservazione della collezione è assicurata dal laboratorio di conservazione del museo. Un ampio archivio di documenti e una biblioteca completano la collezione, che è in continua espansione. Il Vitra Design Museum concede regolarmente prestiti ad altri musei e gallerie, tra cui partner rinomati come il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Museum of Modern Art di New York. All'interno del Vitra Design Museum, esiste il Vitra Schaudepot, progettato dagli architetti Herzog & de Meuron. Il Vitra Schaudepot, una delle più grandi esposizioni permanenti al mondo sul design dell'arredamento moderno, presenta oggetti chiave della vasta collezione del museo e costituisce una fonte di ricerca inestimabile. La collezione del Vitra Design Museum comprende quasi ventimila oggetti, con circa settemila mobili, più di mille lampade, la Eames Office Collection e diversi archivi e proprietà di architetti e designer come Luis Barragán. Nel Vitra Schaudepot è esposta una selezione mutevole di oltre quattrocento pezzi chiave del design moderno dall'Ottocento a oggi. Tra gli oggetti della collezione, il mitico tavole con ruote progettato da Gae Aulenti per FontanaArte. Nel 1979, l'architetta divenne nuovo direttore artistico di FontanaArte. Come product designer, Aulenti aveva già lavorato con il vetro, creando pezzi come Giova (1964), una lampada da tavolo e un vaso che facevano già parte della gamma di prodotti dell'azienda. Durante una visita alla fabbrica e i magazzini Gae fu folgorata dalla semplicità di quei carrelli impiegati per trasportare pesanti lastre di vetro. Non consistevano in altro che in un'unica tavola di legno montata su quattro ruote. Aulenti ebbe l'idea di sostituire la tavola di legno con un pannello di vetro, creando un tavolino mobile. La lastra di vetro quadrata di quindici millimetri di spessore viene forata sui bordi e montata su quattro ruote di gomma che ruotavano a 360 gradi. I dadi e i bulloni sono stati lasciati intenzionalmente a vista sulla superficie per sottolineare l'estetica semplice e industriale del tavolo. Un “ready-made” che ha radici nel dadaismo e nella poetica di Duchamp, che ritroviamo anche nelle opere di altri designer degli anni Ottanta, come Jasper Morrison, Ingo Maurer e Stiletto. Lo stile industriale del tavolo da caffè, tuttavia, è una caratteristica comune dell'architettura high-tech degli anni Settanta e Ottanta, praticata da architetti come Norman Foster e Richard Rogers.
9 - Bahaus Archive di Berlino

Particolare della struttura architettonica del Bahaus Archive di Berlino.
A Berlino si trova un posto incredibile: un ricettacolo di storia del design e dell'architettura, che preserva documenti e oggetti fondamentali nella storia del Bauhaus e dell'arredo moderno. Questo incredibile e ricchissimo archivio museale nasce nel 1960 a Darmstadt, grazie all’iniziativa dello storico dell’arte Hans Maria Wingler, con il sostegno del fondatore del Bauhaus Walter Gropius e altri membri storici del movimento. L’intento era raccogliere e preservare materiali dispersi dopo la chiusura della scuola nel 1933. Inizialmente la sede provvisoria fu l’Ernst Ludwig Haus di Mathildenhöhe (1961), con l’ampliamento della collezione, si cercò una sede più spaziosa, che divenne quella attuale e definitiva. Prima però, nel 1971 l’Archivio si trasferì in affitto a Charlottenburg e nel 1976 fu posata la prima pietra del nuovo edificio progettato da Gropius, Alex Cvijanović e Hans Bandel. Poiché lo spazio risultava insufficiente a ospitare l’intera collezione e accogliere i visitatori, nel 2018 partì un progetto di ampliamento firmato dallo studio Volker Staab Architekten.
La collezione dell'archivio verte principalmente su documenti, lettere, manoscritti e archivi personali, in particolare è qui custodito l’archivio di Walter Gropius, donato direttamente al museo e fulcro della sezione documentaria. Molto ricca anche la sezione della fototeca, con circa 70.000 immagini, che testimoniano progetti e vita al Bauhaus.
Progetti formativi e modelli di laboratorio, ovvero oggetti realizzati dai corsi di ceramica, grafica, tessili e metallo. La collezione documenta anche il mondo dell'architettura: sono conservate oltre 14.000 planimetrie e modelli, che illustrano le idee costruttive della scuola in Weimar, Dessau e Berlino. Non mancano inoltre creazioni di arte visiva come dipinti, disegni, sculture, acqueforti firmati da figure centrali come Paul Klee, Wassily Kandinsky, Lyonel Feininger, Johannes Itten, Oskar Schlemmer e László Moholy‑Nagy o mobili iconici come la"Wassily Chair".
10- Nieuwe Institute di Rotterdam

Il Nieuwe Instituut, situato nel Museumpark di Rotterdam, è il principale centro nazionale dei Paesi Bassi per l’architettura, il design e la cultura digitale. Nato nel 2013, l’istituto è il risultato della fusione di tre importanti enti culturali olandesi: il Nederlands Architectuurinstituut (NAi), il Premsela (istituto per il design e la moda), e il Virtueel Platform (dedicato alla cultura digitale). L’obiettivo della fusione era creare un organismo capace di affrontare il design in senso ampio e interdisciplinare, riflettendo la complessità della cultura contemporanea.
La sede dell’istituto è un edificio progettato dall’architetto Jo Coenen, inaugurato nel 1993. L’edificio, moderno e articolato, comprende spazi espositivi, un auditorium, una biblioteca, uffici e un archivio, il tutto immerso in un contesto urbano dinamico, a pochi passi da altre istituzioni culturali di spicco.
Il cuore del Nieuwe Instituut è la Collezione Nazionale di Architettura e Urbanistica dei Paesi Bassi, una delle più estese del mondo nel suo genere e che comprende circa 700 archivi individuali e collettivi di architetti e urbanisti olandesi, attivi dal XIX secolo a oggi. Il che si traduce, in numeri, in più di 1,4 milioni di disegni architettonici, progetti, schizzi e planimetrie, 300.000 fotografie storiche e contemporanee, che documentano lo sviluppo urbano e architettonico del paese. Modelli architettonici, lettere, diari, documenti personali e materiali digitali legati alla progettazione. Accanto all’archivio, il museo ospita una biblioteca specializzata che raccoglie oltre 65.000 volumi, incluse opere rare, riviste di settore, materiali audiovisivi e una vasta documentazione sulle teorie e pratiche del design, dell’architettura e della tecnologia.
In copertina: uno degli ambienti espositivi del Vitra Design Museum.
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