
Josephine Nivison: l'acquerellista che espose con Georgia O'Keeffe e Man Ray
La passione per la lettura e la laurea in arte

Edward Hopper, Jo mentre dipinge, 1936, olio su tela, 46,2 × 41,1 cm, Whitney Museum of American Art, New York.
Josephine Verstille Nivison (New York, 18 marzo 1883 – 6 marzo 1968), è sicuramente più nota come Jo Hopper, con il cognome dunque del marito Edward Hopper, pittore di fama internazionale a differenza della pittrice, che forse non avrete nemmeno sentito mai nominare. In questo articolo avremo dunque l’opportunità di recuperare la memoria di quest’artista, adombrata dal famoso compagno. L’unica volta in cui Edward Hopper rappresentò sua moglie, non inserì nel quadro né una tela né tavolozza e pennelli. In Jo painting, infatti, lei è scorciata in modo tale che si veda appena il braccio sollevato nell’atto di dipingere, ma, in buona sostanza, solo il titolo fa comprendere che azione stia compiendo.
Josephine nasce in una famiglia di artisti. Il padre Eldorado Nivison era pianista e professore di musica, la madre Mary Ann McGrath era una donna affettuosa con una visione moderna dell'educazione dei figli, in cui il rispetto della personalità era centrale per una crescita armoniosa. Jo fu la secondogenita di tre figli, il primogenito morì durante l'infanzia, poco dopo la nascita di Josephine. Il fratello più giovane, Charlese, di un anno più giovane, ebbe una vita piuttosto difficile caratterizzata da problemi di alcolismo. La ragazza cresce in un ambiente dinamico, ma poco stabile. La famiglia cambia spesso di domicilio, pur restando sempre a New York e Josephine trova rifugio nella lettura. Il padre la stimola a studiare danza, il francese, lingua della nonna paterna e l’arte. Nell 1900 inizia a studiare presso il Normal College of the City of New York (ora Hunter College), un'istituzione per donne. Non si distingue a livello accademico anche perché due anni di malattia la costringono a numerose assenze. Riesce comunque a ottenere il suo Bachelor of Arts nel 1904. Studia anche latino per cinque anni, e francese per sei, con particolare attenzione alla letteratura e alla filosofia: Molière, Honoré de Balzac, Michel de Montaigne e Cartesio sono gli autori che legge con maggiore interesse. La sua passione per la lettura la spinge ad approfondire la letteratura inglese con particolare interesse per William Shakespeare, John Milton e William Wordsworth. Il suo desiderio di sapere la porterà a studiare storia americana, psicologia e scienza dell'educazione. È nelle attività extracurriculari che Jo scopre di avere talento, dedicandosi al teatro e disegnando per due giornali universitari, l’«Echo» e il «Wistarion».
Le mostre e l'incontro con Edward Hopper

Robert Henri, The Art Student (Ritratto di Josephine Nivision), 1906, 196,22 × 97,79 cm, Milwaukee Art Museum.
Nel 1905, alla New York School of Art, incontra Robert Henri, professore di Edward Hopper che diventerà suo marito. Nel 1906 Henri realizza un famoso ritratto intitolato The Art Student. A febbraio di quell'anno, Nivison inizia la sua carriera come insegnante nella scuola pubblica. Nel decennio successivo si mantiene con l'insegnamento, ma non abbandona mai l'arte; resta in contatto con Henri e molti altri artisti del suo tempo. Nel 1907 viaggia in Europa con Henri e alcuni dei suoi studenti. Nel 1914 espone per la prima volta in una mostra collettiva alla Daniel Gallery di New York insieme a Man Ray, Stuart Davis, Preston Dickinson, Samuel Halpert, William Zorach e Charles Demuth. Negli anni successivi, lavora anche come attrice con i Washington Square Players, una compagnia teatrale che avrà vita breve ma che sarà alla base della nascita del Theatre Guild. Inoltre si adopera come infermiera per aiutare i reduci della prima guerra mondiale. Nei periodi estivi ama recarsi nel New England e dipingere con altri artisti praticando l'acquerello. Nel 1923 si recs a Gloucester dove incontra nuovamente Edward Hopper. Al rientro a New York, i due iniziano a frequentarsi assiduamente ed è proprio lei, in occasione dell'esposizione dei suoi acquarelli presso la mostra A Group Exhibition of Water Color Paintings, Pastels, Drawings and Sculpture by American and European Artists, a chiedere al Brooklyn Museum di includere anche le opere di Hopper. Espone le sue opere insieme ad artisti come Georgia O'Keeffe e John Singer Sargent.
Jo raccomanda il lavoro del marito ai curatori della mostra, che le acquistano un quadro, il secondo venduto da Hopper in quasi dieci anni. Dopo aver acquisito visibilità presso i principali attori della scena newyorkese, Hopper tiene una mostra personale di acquerelli alla Frank C. Rehn Gallery nel 1927. Mentre Hopper si ispira ai colori e ai soggetti delle opere di Josephine e diventa un artista di successo, la pittrice prende spunto a a sua volta dallo stile di Hopper, fino a perdere completamente la sua identità artistica. Il suo diario rivela che Hopper era tutt'altro che favorevole al suo processo creativo, descrivendo le sue capacità come "un piacevole piccolo talento". Ci si chiede se l'impatto del loro incontro fu tale che Jo non riuscì mai a recuperare la potenza pittorica delle sue opere "pre-Hopper", o se semplicemente non riuscì a rinnovare il suo stile. La coppia si sposò il 9 luglio 1924. La Nivison scriverà oltre sessanta diari che saranno anche una delle fonti principali per lo studio di Hopper. In questi diari è più volte riportato il loro difficile rapporto di coppia. Hopper è insofferente al desiderio artistico e al desiderio d'indipendenza della moglie, un atteggiamento che non corrisponde allo stereotipo dell'epoca. Lentamente la Nivison smetterà di dipingere per dedicarsi sempre di più al marito.
Le opere di Jo furono rifiutate dai galleristi e ricevettero recensioni negative da parte di personaggi influenti del mondo dell'arte, anche quando furono presentate da Hopper, che era diventato prolifico. D'altra parte, Jo non controllava più realmente i soggetti che dipingeva. Poiché Hopper le aveva proibito di guidare, i due artisti si ritrovavano spesso a dipingere le stesse cose. Gli scritti di Jo, che ha conservato per gran parte della sua vita, rivelano una relazione travagliata, costellata di litigi e talvolta anche di violenza fisica. Per due terzi della sua vita, Edward Hopper visse in uno studio fatiscente, senza frigorifero né servizi igienici, affacciato su Washington Square a New York. Nonostante i numerosi viaggi in Massachusetts, Maine e Sud America, i due artisti rimasero confinati tra le quattro mura del piccolo studio per tre anni consecutivi. Questa situazione precaria, difficile per la salute morale di una coppia, diede origine a momenti esplosivi e ad atti di violenza tra i due coniugi. Nel suo diario, Jo descrive come "lo graffiò e lo morse fino a farlo sanguinare", e come lui "la legò, la schiaffeggiò e le sbatté la testa contro uno scaffale". Tuttavia, i lividi e gli insulti non hanno mai messo fine alla loro relazione e, nonostante queste azioni discutibili, Jo ed Edward hanno dichiarato di avere bisogno l'uno dell'altra. Moriranno a meno di un anno l'uno dall'altra, senza eredi e vengono sepolti nel cimitero di Nyack. La Nivison lascerà tutte le sue opere e quelle del marito al Whitney Museum of American Art.
Colori tenui, paesaggi e nature morte

Josephine Verstille Nivison, Obituary, olio su tela, 61,3 × 50,6 cm, Whitney Museum of American Art, New York.
I soggetti acquarellati da Josephine sono per lo più vedute di paesaggio dall'esterno, quello stesso paesaggio che osservava dalle finestre della sua abitazione, oppure composizioni di interni caratterizzate da colori pastello, tenui e caldi e nature morte di fiori e frutta. Dopo la morte di Edward, avvenuta nel 1967, Jo consegnò al reverendo all'amico di famiglia e reverendo Arthayer R. Sanborn, che era il pastore della chiesa battista locale, fogli dei suoi acquerelli, insieme a diari e registri, per custodirli e per ringraziarlo della sua amicizia. Se da un lato questo lavoro riscoperto un decennio fa è degno di essere riconosciuto in quanto tale, dall'altro illumina e amplia la nostra comprensione del matrimonio tra i due artisti Hopper e del ruolo cruciale che Jo ha svolto nella creazione di gran parte dell'arte di Edward Hopper e l'importanza del ruolo di Jo come artista, non solo modella e musa di Edward Hopper può finalmente essere riconosciuta e celebrata.
In copertina: uno degli acquerelli con paesaggio di Josephine Verstille Nivison © Edward Hopper House Museum & Study Center, The Sanborn Josephine Nivison Hopper Collection.
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