Asia Graziano
cover 10 oggetti che (forse) non sapevi fossero di design

10 oggetti che (forse) non sapevi fossero di design

Sono entrati talmente tanto nella nostra quotidianità, che oggi facciamo fatica a capirne l'innovazione. Eppure un tempo furono rivoluzionari: la storia di 10 oggetti che hanno cambiato il design e il costume in Italia.
31 ago 2025
6'

Ci sono oggetti di design che conosciamo meglio di altri, con cui abbiamo una sincera familiarità: l'esperienza quotidiana. Li abbiamo utilizzati fin dalla nostra infanzia o quanto meno li abbiamo visti utilizzare nelle case in cui siamo cresciuti, in maniera più o meno consapevole. Forse non abbiamo mai riflettuto sulla loro storia: come sono nati, chi li ha inventati, come e perché hanno rappresentato un'innovazione senza precedenti. Probabilmente di alcuni abbiamo intuito il valore formale o l'innovazione tecnica e tecnologica, di altri quasi sicuramente no, tanto ci è sembrato e ci sembra naturale utilizzarli. In questo breve articolo vi propongo una mini storia di 10 oggetti di design che quasi sicuramente avete utilizzato o che la vostra famiglia ha posseduto, molto probabilmente senza sapere che sono state pietre miliari del design del prodotto e dell'oggetto e della storia del made in Italy.

1 - La Pentola a Pressione

Pentola a pressione Lagostina, modello contemporaneo. La reinterpretazione aggiornata dell'invenzione degli anni Sessanta.

Pentola a pressione Lagostina, modello contemporaneo. La reinterpretazione aggiornata dell'invenzione degli anni Sessanta.

Partiamo subito con il botto: tra gli oggetti di design più sottovalutati di sempre c'è proprio lei, la pentola a pressione. Mitica alleata di mamme e nonne in cucina, fu protagonista di un grande successo di marketing e di utilizzo, oggi è ormai caduta nel dimenticatoio, o meglio nella credenza. La sua invenzione si deve al fisico francese Denis Papin, nella seconda metà del XVII secolo. Lagostina la lancia nel mercato italiano nel 1960, quando la preparazione dei pasti era ancora ad appannaggio femminile e le donne, allora per la prima volta, si affacciavano al mondo del lavoro cercando come equilibriste di riuscire a stare in bilico tra organizzazione e gestione della famiglia e conseguimento della carriera e realizzazione professionale. La necessità era chiaramente quella di ridurre i tempi per la preparazione dei pasti, lo slogan del prodotto non a caso recitava: "più sapore in metà del tempo". Rispetto alle pentole allora in commercio, la Lagostina si distingueva per l'impiego innovativo dell'acciaio inox 18/10 e il fondo in Thermoplan in grado di distribuire il calore su tutta la superficie, come da brevetto 1955.

2 - La Formaggera di Sottsass per Alessi

La formaggera 5071 ideata da Ettore Sottsass per Alessi, insieme all'oliera e ai porta sale e pepe, della stessa collezione. © Alessi

La formaggera 5071 ideata da Ettore Sottsass per Alessi, insieme all'oliera e ai porta sale e pepe, della stessa collezione. © Alessi

L'avrete vista così tante volte sulla vostra tavola o su quella dei vostri parenti e amici che non riuscirete a credere che a disegnarla sia stato il grande Ettore Sottsass. La Formaggera 5071 creata da Sottsass nel 1978 per Alessi è una vera e propria intramontabile icona del design italiano la cui principale innovazione, oltre all'utilizzo dell'acciaio inox 18/10 è la razionalità della composizione. La base sorregge il contenitore da cui parte il manico, il quale sostiene il coperchio incernierato: con un solo e semplice gesto possiamo afferrare il contenitore e aprirlo, senza far cadere il coperchio. Questa formaggera fa parte di un'intera serie che Sottsass ha ideato per Alessi, inaugurata da delle oliere. Il progetto prevedeva la nascita di una vera e propria architettura da tavola, caratterizzata da oggetti funzionali, prodotti industrialmente.

3 - il Campari Soda

La bottiglietta monodose di Campari Soda, disegnata da Fortunato Depero.

La bottiglietta monodose di Campari Soda, disegnata da Fortunato Depero.

La forma della bottiglietta del Campari Soda è un'opera d'arte. Non solo per la sua divertente forma a tronco di cono, ma specialmente in virtù del suo leggendario creatore: l'artista futurista Fortunato Depero. La forma richiama quella di un calice rovesciato, che segna una vera e propria rivoluzione nel modo di bere e di vivere dell'Italia del periodo: nasce il concetto della bevanda pronta e monodose. Tale rivoluzione partì da Milano, precisamente dal bar di Giuseppe Campari aperto nel 1915 in piazza Duomo. Depero non si limitò a creare il design della bottiglia della bevanda monodose, ma collaborò con Campari anche per la pubblicità, realizzando i celebri manifesti colorati che sponsorizzano gli alcolici del marchio.

4 - La spillatrice Zenith 548

La spillatrice Zenith 548, disegnata da Aldo Balma.

La spillatrice Zenith 548, disegnata da Aldo Balma.

La utilizziamo quotidianamente in ufficio, ma raramente ci soffermiamo ad osservarla e a lodarne la razionalità della forma. Prodotta da un'azienda di Voghera e disegnata da uno dei suoi soci fondatori Aldo Balma, è rimasta immutata nel tempo e nel successo. Ricevette anche una segnalazione al Compasso d'Oro.

5 - il Tratto Pen

Disegno che sintetizza l'invenzione del Tratto Pen da parte dell'azienda FILA © FILA

Disegno che sintetizza l'invenzione del Tratto Pen da parte dell'azienda FILA © FILA

L'invenzione, avvenuta intorno al 1975, dà ormai il nome per antonomasia a ogni penna-pennarello, tanto è celebre. Un oggetto comunissimo, che abbiamo utilizzato spesso a scuola o in ufficio, ma che nel 1979 è stato insignito con il Compasso d'Oro per il design e la funzionalità. Il Tratto Pen fu creato dalla FILA (Fabbrica Italiana Lapis di Pero) con l'obiettivo di contrastare le stilografiche e le penne a sfera, introducendo le novità della punta sintetica e la plastica come monomateriale.

6 - l'agenda Settegiorni

L'agenda Settegiorni di Bob Noorda per Nava.

L'agenda Settegiorni di Bob Noorda per Nava.

Fu disegnata nel 1972 da uno dei design più importanti di sempre, Bob Noorda, scomparso nel 2010. La novità principale di questa agenda, creata per Nava, fu l'uso della patella che chiude l'agenda come segna pagina, al posto del tradizionale nastro di tessuto e il colore del bordo pagina che consentiva di visualizzare in modo diretto i mesi.

7 - i Moon Boot

Prorompente pubblicità dei Moon Boot.

Prorompente pubblicità dei Moon Boot.

Se non gli originali, almeno le varie copie, le conosciamo tutti e se siamo andati almeno una volta sulla nave, li abbiamo anche indossati. Questi stivali dopo sci e per la neve sono stati creati nel 1970 da Giancarlo Zanatta. Il nome e la data di creazione, così come l'aspetto, sono elementi che legano questa creazione allo sbarco sulla luna, avvenuto solo l'anno precedente (29 luglio 1969) e all'immaginario lunare e spaziale che ebbe grande impatto su ogni aspetto del life style mondiale del decennio successivo. Da allora ad oggi, gli stivali Moon Boot si sono sempre rinnovati nell'estetica: negli anni Ottanta erano decorati dalla street art e dai graffiti di Keith Haring, più recentemente con finiture metalliche che alludono al mondo high-tech.

8 - la Panda

Fiat Panda 1980.

Fiat Panda 1980.

Nonostante condivida il nome di una specie di animale in via d'estinzione, la mitica Panda ha cambiato faccia, ma dal 1980, anno della sua creazione, è rimasta una certezza nel mercato automobilistico italiano. Il suo creatore fu Giorgio Giugiaro, che la pensò per Fiat come la macchina "per fare quello che ti pare". La nuova utilitaria si proponeva infatti come una macchina versatile, alternativa alla 126 e alla 127, spartana nell'aspetto, ma caratterizzata dalla flessibilità degli interni: per la prima volta si poteva ottenere un vano unico dal volante al portellone del bagaglio. Dopo le due serie principali di produzioni, numerose sono state le serie speciali fino al 2003, con la Fiat Nuova Panda.

9 - la Vaporella

La Vaporella creata da Franco Polti nel 1978.

La Vaporella creata da Franco Polti nel 1978.

L'invenzione della Vaporella è di Franco Polti, che raccolse le esigenze di un cliente che desiderava un ferro da stiro con caldaia, simile a quello professionale. Il funzionamento è reso possibile dal vapore, né troppo secco né troppo umido e dalla pressione potente e costante che proviene dalla piastra forata. Questo oggetto da allora è stato venduto per oltre 10 milioni di pezzi solo in Europa: un vero e proprio successo.

10 - la Moka

Una versione della Moka Bialetti che ne esalta l'italianità. © Bialetti

Una versione della Moka Bialetti che ne esalta l'italianità. © Bialetti

Dulcis in fundo con l'oggetto che forse meglio rappresenta il divertente equivoco su cui si basa l'articolo. La caffettiera moka Bialetti è l'oggetto più ordinario in assoluto per l'italiano medio, eppure è stata a dir poco rivoluzionaria, al momento della sua apparizione. Siamo negli anni Trenta, precisamente nel 1933: è proprio questo l'anno del brevetto della Moka Express su intuizione di Alfonso Bialetti, padre dell'azienda già dal 1918. L'invenzione nacque dall'osservazione di una pentola utilizzata per il bucato, la "lisciveuse" che impiegava un tubo cavo dalla parte superiore forata. Dal 1946, la produzione della Moka fino questo momento artigianale, passò al diventare industriale. Nel corso dei decenni il modello originale ha subito qualche miglioria, ma non è cambiato nella sostanza, ad esempio il manico inizialmente di legno è stato trasformato in bachelite prima e in nylon poi. Senza dubbio, il più diffuso oggetto di design italiano nelle nostre case.

In copertina: la Moka Bialetti.

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