
La collezione Versace ispirata alle serigrafie di Andy Warhol
Gianni Versace e il fascino della Pop Art

Linda Evangelista indossa abito e borsa della collezione primavera/estate 1991 di Gianni Versace, ispirata alla Pop Art.
La passione di Gianni Versace per Andy Warhol è stata alimentata, ha raccontato lo stesso stilista, da uno dei suoi primi viaggi a New York e dalle lungimiranti e illuminanti riflessioni di Warhol. Versace ammirava la sua intuitiva consapevolezza rispetto ai media, le novità e la vivacità della scena artistica che Warhol aveva apportato e quella sintesi tra arte e vita che Warhol praticava e che era incarnata dalla sua Factory. Per la collezione della primavera estate 1991 Versace ha scelto le più iconiche e rappresentative immagini del lavoro di Warhol, le serigrafie di star e divi assoluti come Marylin Monroe e James Dean, che negli anni Sessanta esplosero per un evening dress, colorato e irriverente, destinato a diventare altrettanto iconico. I volti degli inarrivabili divi del cinema riprodotti in serie da Warhol, arrivarono così sul tessuto Versace.

Stivali e borsa della collezione Versace primavera/estate 2018, che rende omaggio alla leggendaria collezione del 1991.
Dalla Magna Grecia all'arte contemporanea

Una delle stanze di Villa Fontanelle, la casa sul Lago di Como di Gianni Versace, oggi di proprietà del magnate russo Arkady Novikov.
Lo stilista calabrese assassinato il 15 luglio del 1997 davanti alla sua villa a Miami Beach, rivive ogni giorno attraverso le sue visionarie collezioni e collaborazioni. Gianni Versace ha segnato la storia, essendo uno dei primi stilisti italiani ad aver rivoluzionato il mondo della moda e delle celebrities, per sempre. Per comprenderne l’impatto e la portata rivoluzionaria, basti sapere che si attribuisce proprio a lui l’invenzione della “top model” intesa come modella e icona da sfilata e rappresentante di uno stile di vita. Versace negli anni ha contribuito a regalare sogni e nuove prospettive alle donne, rendendole forti, divertenti ed estremamente sensuali. La sua passione per la moda nasce grazie a sua madre sarta, con la quale inizia a lavorare e sperimentare sin da bambino. Nel 1978, dopo il trasferimento a Milano esce la prima collezione di Versace in passerella, che segna il suo ingresso nella moda milanese. Amante del mondo classico greco e romano, Versace propone come logo del suo marchio Medusa, figura mitologica che era in grado di pietrificare chiunque ne incrociasse lo sguardo: “Chi si innamora della Medusa non ha scampo”. Sono le parole con cui Gianni Versace descriveva l’essenza della sua moda caparbia e anticonformista. E come gli occhi di Medusa, gli abiti Versace iniziano a conquistare e intrappolare il desiderio all’interno di ogni donna. La moda di Versace mira alla sensualità, alla conquista e alla persuasione. Proprio come Andy Warhol, anche Gianni Versace viveva una corrispondenza strettissima tra arte e vita: le sue ville erano veri e propri musei, caratterizzati da eclettiche collezioni, con forte presenza di statuaria classica. Lo stilista era appassionato e collezionista di arte antica e antiquariato e attraverso le sue creazioni, vestiva la contemporaneità con sensuale praticità e rimandi all’arte rinascimentale, alla scultura della Magna Grecia, fino alla Pop Art.
In copertina: composizione con l'abito Versace ispirato alle opere di Andy Warhol e alcune serigrafie dell'artista con il volto di Marylin Monroe.
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