Asia Graziano
cover Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo di Albrecht Dürer

Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo di Albrecht Dürer

Il cammino verso la virtù può incontrare tremendi ostacoli
9 giu 2025
5'

Un'enigma per tre

Albrecht Dürer, Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo, 1513, incisione a bulino su lastra di rame, 15 × 10 cm, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe.

Albrecht Dürer, Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo, 1513, incisione a bulino su lastra di rame, 15 × 10 cm, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe.

Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo è una celebre incisione a bulino realizzata da Albrecht Dürer nel 1513. Si tratta sicuramente di una delle opere più enigmatiche e potenti dell’arte rinascimentale tedesca e fa parte di una sorta di trittico ideale, insieme a San Girolamo nello studio e Melencolia I. Sebbene non legate dal punto di vista compositivo, le tre incisioni rappresentano tre esempi diversi di vita, legati rispettivamente alle virtù morali (Il cavaliere, la morte e il diavolo), teologiche (San Girolamo) ed intellettuali (Melencolia I); o le tre forme di vita contemplate dalla teologia, ossia la vita attiva (“Il cavaliere la morte e il diavolo”), la vita contemplativa (San Girolamo) e la vita spirituale (Melencolia I). Potrebbero però anche simboleggiare le tre vie della salvezza o salus animae: la salvezza morale (Il cavaliere la morte e il diavolo), la salvezza religiosa (San Girolamo) e la salvezza intellettuale (Melencolia I).

Il San Girolamo nello studio rappresenta il prototipo dello studioso umanista, un soggetto già interpretato da da Dürer in una xilografia giovanile del 1492 e in uno studio a penna del 1511. Lo stesso tema sarà inoltre oggetto di un dipinto del 1521. Il santo è rappresentato in fondo alla sua cella, illuminata a sinistra da ampie vetrate. In primo piano si vedono il fedele leone e un cagnolino. Immancabile è anche il cappello cardinalizio, in questo caso appeso alla parete. Tra i numerosi riferimenti simbolici, spicca il teschio poggiato sul sedile a sinistra, un memento mori, esattamente come ne Il Cavaliere.

Melencolia I o Melancholia I è un'incisione a bulino (23,9 x 18,9 cm) di Albrecht Dürer, siglata e datata al 1514 e conservata, tra i migliori esemplari esistenti, nella Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe. L'opera, densa di riferimenti esoterici, tra cui il quadrato magico, è una delle incisioni più famose del norimberghese. Discorso più complesso va fatto per l'altra incisione parte di questa trilogia, senza dubbio la più celebre: Melanconia I. Protagonista è una figura alata seduta con aria pensosa davanti a una costruzione di pietra circondata da strani oggetti, simboli appartenenti al mondo dell'alchimia: una bilancia, un cane scheletrico, attrezzi da falegname, una clessidra, un solido geometrico (un "troncato romboedrico" anche detto "poliedro Dürer"), un putto, una campana, un coltello, una scala a pioli. L'opera simbolicamente rappresenta, in termini alchemici, le difficoltà che si incontrano nel tentativo di tramutare il piombo in oro. Secondo la tradizione astrologica l'ambito alchemico era dominato dal pianeta Saturno, ed era legato al sentimento della malinconia, quindi al temperamento melanconico. Altri elementi che suscitano tale emozione sono l'arcobaleno e la cometa. Le chiavi rappresentano la conoscenza, in grado di liberare l'uomo dal suo stato melanconico. La stessa cosa produce la luce, simbolo di speranza, che spazza le tenebre e allontana il pipistrello, animale notturno per eccellenza, che non a caso tiene tra gli artigli l'iscrizione con il titolo dell'incisione. Il significato di questa trilogia e in particolare di quest'ultima incisione è particolarmente ermetico e sicuramente merita una trattazione più approfondita. In questa sede invece, ci occuperemo prevalentemente dell'incisione del Cavaliere e del suo significato nascosto.

Cosa stiamo osservando

Dettaglio del cavaliere, che procede fiero, concentrato e impassibile, nonostante la morte cerchi di intimorirlo.

Dettaglio del cavaliere, che procede fiero, concentrato e impassibile, nonostante la morte cerchi di intimorirlo.

Ma quale potrebbe essere il significato di questa incisione? Procediamo per gradi. Protagonista indiscusso della composizione è il Cavaliere, che incede a cavallo. Con la sua postura eretta e la forza del cavallo, trasmette un senso di dominio e di vittoria. Questo concetto è presente fin dall'antichità, con la tradizione ellenistica che adottava questa iconografia per rappresentare imperatori e sovrani.

Nel Medioevo, l'armatura del cavaliere, è spesso vista come una "seconda pelle", dunque la figura del cavaliere poteva essere anche utilizzata nelle arti figurative come allegoria della lotta del cristiano contro il peccato. Il cavaliere, in questo caso, diventa il guerriero cristiano che combatte le forze del male. O anche in senso più ampio, come allegoria dell'eterna lotta tra bene e male.

Anche in questo caso, il cavaliere appare connotato di simboli e allegorie. Probabilmente l'artista ha in mente la figura del soldato cristiano descritto nel Miles christianus di Erasmo da Rotterdam. L'armatura che lo difende è un riferimento alla sua fede, che gli permette di avanzare impavido nonostante l'orribile morte, che tenta di spaventarlo mostrandogli una clessidra col tempo di vita che gli è rimasto, e il mostruoso diavolo, che lo segue impugnando un'alabarda, con le fattezze grottesche di un incrocio di animali cornuti. Dettagli naturalistici denotano la perfetta padronanza di Dürer raggiunta nell'utilizzo del bulino: dall'effetto di prospettiva aerea nella lontana città sul picco, schiarita per effetto della foschia, ai vivaci ritratti del cane da caccia, della salamandra e della boscaglia. In basso a sinistra, vicino al memento mori di un teschio, si trova una tabella con il monogramma dell'artista e la data di creazione dell'opera preceduta dalla lettera “S”, lettera che per Claudio Bonvecchio è stante per “Salus” (Salvezza).

Il cavaliere armato si muove con passo deciso attraverso una stretta valle rocciosa, caratterizzata da una natura quasi impervia, spoglia e piuttosto inquietante, che enfatizza l’atmosfera cupa e simbolica. Nonostante ciò però, non si lascia distrarre né intimorire: lo sguardo è fisso in avanti, concentrato verso l'obiettivo e il portamento fiero e determinato. Esattamente come l’uomo cristiano che procede nel cammino della virtù, indifferente alle tentazioni del male e alla consapevolezza della morte. Alcune interpretazioni hanno ipotizzato un'identificazione con il modello dell’eroe stoico o con un ritratto allegorico del principe ideale. Dal punto di vista tecnico, l’incisione mostra tutta la maestria di Dürer nel controllo del chiaroscuro, della linea e dei dettagli: ogni elemento è reso con precisione millimetrica, contribuendo alla forza espressiva dell'opera. In sintesi, Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo è un capolavoro di simbolismo e di arte grafica, un'opera che interroga lo spettatore sul coraggio, sul tempo e sulla moralità, e che ancora oggi affascina per la sua complessità e la sua forza visiva.

In copertina: dettaglio dell'incisione di Albrecht Dürer, Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo, 1513, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe.

Suggeriti

cover Il Negromante di Paolini
IL NEGROMANTE DI PAOLINI
cover L'incubo di Füssli: mitologia e visioni oniriche
L'INCUBO DI FÜSSLI: MITOLOGIA E VISIONI ONIRICHE
cover La streghe di Albrecht Dürer
LA STREGHE DI ALBRECHT DÜRER
cover Il Colosso di Goya
IL COLOSSO DI GOYA
cover Giulia Lama: la prima donna che studiò nudo maschile
GIULIA LAMA: LA PRIMA DONNA CHE STUDIÒ NUDO MASCHILE